5 aprile - 17 maggio 2005
Museo
Strumenti per il Calcolo
Spesso si è ritenuto che gli "esperimenti" di Galileo fossero solo "mentali",
soprattutto per l'arretratezza degli strumenti di misura.
Gli strumenti galileiani in esposizione dimostrano esattamente il contrario:
Galileo disponeva di strumenti adatti alle proprie esperienze, soprattutto per la misurazione del tempo:
dopo aver scoperto l'isocronismo del pendolo, Galileo inventa l'orologio ad acqua che gli permette una precisione
del decimo di secondo.
Con il piano inclinato scopre che nel moto naturale lo spazio percorso dipende dal quadrato del tempo impiegato:
in una lettera del 16 ottobre 1604, indirizzata a Paolo Sarpi, Galileo scrive: "gli spazii passati dal moto
naturale esser in proporzione doppia dei tempi".
Gli strumenti in mostra sono:
il piano inclinato, l'orologio ad acqua,
l'apparato per la dimostrazione della legge del piano inclinato,
lo strumento per la dimostrazione del teorema delle corde,
un'installazione sperimentale con due pendoli,
una grande bilancia per l'esperimento della percossa, il pulsilogium e la
lampada di Galilei.
L'apparato Gravità è la realizzazione dell'esperimento pensato da
Galileo Galilei sulla caduta dei gravi, in una versione attuale e di grandi dimensioni, ben visibile e
apprezzabile da parte del pubblico.
L'esperimento permette di verificare l'universalità della legge di caduta dei gravi, perché
dimostra come, nel vuoto, una piuma e un oggetto pesante, se lasciati cadere insieme dall'alto, raggiungono
contemporaneamente terra.
L'osservazione di tale fenomeno colpisce in quanto in contrasto con la "normale esperienza",
in presenza della resistenza dell'aria.
L'apparato ha dimensioni e caratteristiche innovative rispetto a modelli già esistenti in molti musei
scientifici. Ad esempio: la caduta in aria e nel vuoto vengono poste a confronto. Il sistema
inoltre può funzionare con continuità, gli oggetti vengono caricati in alto e
poi sganciati mediante un sistema di trasporto ed un meccanismo di aggancio/sgancio magnetico,
senza perciò dover effettuare ripetute operazioni di rientro d'aria e di evacuazione delle colonne.
Il Tirreno, domenica 6 marzo 2005 (file in pdf)
Il Fogliaccio, venerdì 18 marzo 2005 (file in pdf)
Il Tirreno, domenica 10 aprile 2005 (file in pdf)